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Storia

La Miniera di S’Ortu Becciu, situata a circa 4 Km verso Est dal paese, sfruttava un giacimento di piombo argentifero e quarzo.

La miniera è strutturata su nove livelli. La Galleria Marini, la più antica, scavata negli anni ‘70 dell’800 a quota 315 e un suo sottolivello (a quota 309), la S. Antonio scavata nel 1913 a quota 291, la Gerbella del 1935 a quota 274, la livello 40 del 1933 a quota 255 e il ribasso Umberto iniziato nel 1939 a quota 229.

Dalla galleria di ribasso attraverso un pozzo d’estrazione iniziato nel 1950 e profondo 88 metri, si arrivava ai livelli 215, 190, 165 e infine al 140. Con una discenderia si sarebbe dovuti arrivare ad un ulteriore livello, a quota 125, ma i lavori non furono mai ultimati.

Conosciuta sin dagli anni ‘60 dell’800 la Miniera di Donori fu coltivata in modo artigianale fino al 1931 quando, acquistata da alcuni piccoli imprenditori del cagliaritano, fu oggetto di forti investimenti che culminarono nel 1937 con la costituzione della Soc. Anonima Miniera S’Ortu Becciu che permise l’assunzione di 40 operai e la costruzione di tutte le infrastrutture del cantiere ancora oggi presenti . Nel giugno del 1940 il Ministero delle Corporazioni concede il permesso di Coltivazione per un periodo di vent’anni e la concessione si estendeva per 224 ettari.

Dopo la 2° guerra mondiale la miniera entrò nell’orbita della società di Monteponi che vi investì notevoli capitali. Tra i lavori in esterno e quelli in sottosuolo , furono impiegati mediamente oltre 60 lavoratori. Nel 1955 la Società di Monteponi da gestore diventò proprietaria della concessione e, con le nuove tecniche , si arrivò ad estrarre in media circa 500 tonnellate di grezzo al giorno con percentuali di piombo vicine al 60%. Nel 1960 l’inizio della fine, l’estrazione del minerale diventava sempre più oneroso e per estrarlo bisognava andare sempre più in profondità e così nel 1964 si decise di chiudere la Miniera. Per alcuni anni furono fatte ricerche con la speranza di trovare minerale in quantità tale da giustificare la ripresa dei lavori ma i risultati furono deludenti e alla fine del 1968 la società Monteponi-Montevecchio, chiuse definitivamente la miniera, in quanto antieconomica.

Nel 1970 la Monteponi- Montevecchio vendette per 20 milioni di lire la Miniera alla Edem Sarda, società che avrebbe dovuto coltivare il giacimento di barite, ma la crisi dell’industria estrattiva che sopraggiunse non permise mai l’inizio delle attività.

Nel 1990 la Edem Sarda cedette a titolo gratuito il Permesso di Ricerca per minerali di Bario alla Società Bariosarda che, nel 1998, con la chiusura di tutte le attività minerarie in Sardegna, lo lascia decadere.

Foto d'epoca della Miniera S'Ortu Becciu

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